Gerusalemme e l’anno della fede – Rovigo 22 settembre ore 16.30



 

Era l’11 ottobre scorso quando S. S. Benedetto XVI col motu proprio “Porta Fidei” indiceva per il 2012- 2013 l’anno della Fede. Lo annunciava proprio durante il primo incontro internazionale dei nuovi evangelizzatori promosso a Roma dal Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione.

In questa lettera apostolica, il Papa ricorda l’esigenza di riscoprire il cammino della fede e sottolinea la necessità di una nuova evangelizzazione perché la fede, unitamente alla Speranza e alla Carità sia forza  per vivere e testimoniare il vangelo di Cristo.

 

Il Movimento Cristiano Lavoratori di Rovigo, nel celebrare il quarantennale della sua fondazione, e l’associazione Messaggeri di Speranza di Rovigo, coscienti che l’amore di Cristo spinge ad evangelizzare, vogliono promuovere per l’inizio dell’anno della fede una iniziativa particolare di testimonianza della fede stessa.

 

La Congregazione per la dottrina della Fede, nella nota con le indicazioni pastorali per questo prossimo anno invita, tra l’altro, alla riscoperta del pellegrinaggio in Terra Santa.

Tenuto conto che per molti questo pellegrinaggio non sarà possibile, l’MCL e i Messaggeri di Speranza, credendo sull’efficacia dell’annuncio attraverso la personale testimonianza di vita,  inviteranno due giovani cristiane di Gerusalemme, per raccontare alla nostra diocesi la loro fede in Cristo Gesù che lì è nato, morto e risorto.

Tutti possiamo intuire che vivere la fede lì non è facile. I cristiani sono, ancora oggi, vittime di discriminazioni.

 

Al punto 14 della Porta Fidei, il Santo Padre  ricorda che l’anno della fede sarà anche occasione propizia per intensificare la testimonianza della carità. Egli cita quanto affermato da San Giacomo: “A che serve, fratelli miei, se uno dice di avere fede, ma non ha le opere? Quella fede può forse salvarlo?” (Gc 2,14)

IL Movimento Cristiano Lavoratori, a livello nazionale, facendo proprie le parole di Benedetto XVI, il quale ribadisce che “… anche la fede se non è seguita dalle opere in se stessa è morta” è desideroso di adoperarsi per aiutare a costruire in Gerusalemme degli appartamenti destinati ai cristiani, affinché essi non si vedano costretti ad abbandonare la città e la propria comunità. Questa iniziativa è stata confermata nello scorso mese di marzo con un pellegrinaggio nazionale di tutto il Movimento, in Terra Santa.

Come possiamo rimanere indifferenti alle parole del Patriarca di Gerusalemme, Monsignor Fouad Twal, che ci ha parlato della preoccupazione dei cristiani per la crescita di due forme di estremismo religioso: quello islamico e quello della destra israeliana? Il patriarca Twal ha ricordato il Sinodo per il Medio Oriente, svoltosi nell'ottobre scorso in Vaticano. Nelle conclusioni del Sinodo era scritto: “L’attenzione del mondo intero dovrebbe focalizzarsi sulla tragica situazione di alcune comunità nel Medio Oriente, che soffrono ogni genere di prove talvolta fino al grado del martirio”.

Il Patriarca dei Latini ha detto, inoltre, che “esperienze dolorose ci hanno portato a scrivere queste parole, che si sono rivelate però profetiche, quando pensiamo agli eventi di Baghdad e dell’Egitto”. Ed ha aggiunto: “Confesso che la nostra gente ha perso fiducia nei discorsi e nelle visite di personalità di primo piano sia politiche che religiose. Ha bisogno di vedere passi concreti sul terreno, per una maggiore pace e dignità. Siamo ancora molto preoccupati per due estremismi: quello musulmano con i suoi attacchi contro le nostre chiese e i nostri fedeli, e quello della destra israeliana, che invade sempre di più Gerusalemme, cercando di trasformarla in una città solo ebraico-giudaica, escludendo le altre fedi”.

Come possiamo rimanere indifferenti a queste parole? Come possiamo rimanere indifferenti alle parole del parroco di Gerico, Padre Ibrahim, che ci ha salutato con queste parole: “Non lasciateci soli!”

 

Un momento importante di riflessione è stato l’incontro con il parroco di San Salvatore in Gerusalemme, Padre Feras, il quale ci ha parlato della vita della parrocchia, della comunità cristiana cattolica della Città Vecchia di Gerusalemme, della complessità ma anche della bellezza della realtà che egli si trova a guidare.

 

Meditando le parole di Luca (19,41‑44) siamo convinti che Gesù pianga su Gerusalemme, oggi come allora.

Questa città costruita sui monti brulli della Giudea è un mistero di sangue e di iniquità, come un faro che risplende nella notte, che racchiude in pochi chilometri le ansie e le speranze di tre religioni che coinvolgono oltre due miliardi di persone. Mistero di incomprensione in cui si gioca tutto il bene e l'orrore dell'uomo, tutto il vero e lo stolto, tutta la luce e la tenebra.

Gerusalemme, Città Santa, è lacerata, divisa dagli uomini ma tanto amata da Dio.

 

L’indicazione della Congregazione per la dottrina della Fede non ci ha lasciati indifferenti. Che sia l’anno della Fede un anno in cui rinforziamo la nostra fede sulla testimonianza di coloro che la vivono con entusiasmo nonostante le pesanti difficoltà e preghiamo per la pace e la fratellanza dei popoli, in particolare per questi fratelli.

 

Sarà con noi il 22 settembre prossimo presso la sala della Gran Guardia in Piazza Vittorio Emanuele di Rovigo alle ore 16.30 il parroco della chiesa cattolica latina in Gerusalemme fr. Feras Hejazin accompagnato da due giovani ragazze della sua parrocchia.

 

Verranno intervistate da Barbara Osti. Ci racconteranno cosa significhi vivere in Gerusalemme la loro fede. Vorremmo fosse un momento per sensibilizzarci a creare ponti di fraternità, memori di quelle parole “NON LASCIATECI SOLI!

 

Carlina Valle, Presidente Provinciale MCL

 

d. Lorenzo M. Realdon, mdr, Presidente dei Messaggeri di Speranza